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14 Giugno 2023
News

In Emilia-Romagna due nuovi boschi urbani grazie ad Automobili Lamborghini

Messi a dimora complessivamente 2.500 alberi che andranno a rinaturalizzare due aree nei Comuni di San Giovanni in Persiceto (Bo) e Nonantola (Mo)

 

Un importante progetto di riqualificazione del territorio è stato realizzato da Automobili Lamborghini per contribuire alla rigenerazione ambientale della zona che circonda il Comune di Sant’Agata Bolognese, sede dell’azienda.

 

San Giovanni in Persiceto

Nel Comune di San Giovanni in Persiceto la forestazione ha interessato un’area periurbana, che si estende per 1,6 ettari – compresa tra Via Cavallazzo a Sud, Via Castelfranco ad Est e a diramazione di via Enzo Biagi a Nord – nella quale sono state messe a dimora 1400 piante. Le specie arboree e arbustive impiegate sono autoctone e conformi a quanto indicato dalle linee guida della regione Emilia-Romagna: tra queste troviamo la farnia, il carpino bianco, il nocciolo e il frassino ossifillo. La tecnica di realizzazione consentirà al bosco, con il tempo, di acquisire un aspetto naturaliforme che in futuro non necessiterà di azioni di diradamento. Si tratta di un intervento che consentirà di assorbire circa 294 tonnellate di CO2 in 30 anni.

Nonantola

L’area coinvolta nel Comune di Nonantola è situata nella periferia nord della città ed è compresa tra via Gatti e via di Mezzo, in prossimità di una zona industriale e di terreni agricoli. Qui sono state messe a dimora 1100 piante su una superficie di circa 1 ettaro. L’obiettivo è quello di incrementare la copertura arborea della zona con la creazione di un bosco di piante autoctone, tra cui tiglio, acero, carpino e leccio. In questo luogo il nuovo impianto boschivo consentirà di assorbire circa 231 tonnellate di CO2 in 30 anni.

 

Gli interventi realizzati in collaborazione con le Amministrazioni Comunali hanno lo scopo di contribuire alla rinaturalizzazione del territorio contribuendo allo stesso tempo alla riduzione delle emissioni climalteranti. Per ogni intervento è stato infatti calcolato il potenziale di assorbimento generato dal progetto di forestazione, tramite uno modello di calcolo certificato dall’Università degli Studi della Tuscia che prospetta l’assorbimento – che dipende dalle specie e dal luogo di impianto – in un arco temporale di 30 anni.

 

Con gli interventi realizzati, il territorio si arricchisce di due aree verdi rigenerate in cui la natura torna ad essere protagonista e che porteranno molteplici benefici alla comunità locale.

 

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